I 5 ELEMENTI CHIAVE DELLA RIFORMA DEL CATASTO
25 lug 2013:
il comitato ristretto della commissione finanze della camera ha completato la formulazione del testo di riforma del catasto. un testo che presenta delle novità rispetto a quello di delega licenziato dal precedente governo e che potrebbe portare a far lievitare le imposte sulla casa. ecco i sei elementi chiave di una modifica attesa da anni e che fa già discutere prima ancora di entrare in vigore:
1) valore patrimoniale. per determinarlo si utilizzerà un algoritmo basato su funzioni statistiche che si baserà sul valore di mercato per quella tipologia di immobile secondo i dati forniti dall'ex agenzia del territorio.
per gli immobili di categorie a, b e c si terrà conto anche delle strutture edilizie e della localizzazione e di fattori quali: le scale, l'anno di costruzione, il piano, l'esposizione, il riscontro d'aria, l'affaccio, l'ascensore, il riscaldamento centrale o autonomo, lo stato di manutenzione. il valore così ottenuto si moltiplicherà per i metri quadrati della casa ottenendo così il valore patrimoniale.
2) rendita catastale. si partirà dal valore di locazione espresso al mq a cui si sottrarranno le spese sostenute: manutenzione straordinaria, amministrazione, assicurazioni, adeguamenti tecnici di legge che in totale corrispondono in media al 47-52%. il valore così ottenuto si moltiplicherà per la superficie e il risultato sarà la nuova rendita catastale.
3) federalismo catastale. mentre nel testo della scorsa legislatura tutto il lavoro di ricognizione dei dati era affidato all'ex agenzia del territorio, ora spetterà ai comuni raccogliere i dati sui quali dovrà essere determinata la rendita catastale e il valore patrimoniale. saranno i municipi, ad esempio, a dover comunicare le caratteristiche dell'immobile come l'affaccio o lo stato di manutenzione che difficilmente sono presenti in una mappa catastale.
4) provvedimenti di autotutela. contro le determinazioni delle rendite catastali sarà possibile fare ricorso alle commissioni tributarie che dovrebbero rispondere entro 60 giorni. compito del tar sarà invece quello di rispondere sulle questioni di legittimità.
5) gli immobili storici. per gli immobili che rientrano nella categoria catastale a/9 (palazzi e castelli di eminenti pregi storico-artistici) si farà una distinzione tra quelli non suscettibili di sfruttamento commerciale e quelli passibili di essere messi a reddito commercialmente, sui quali dovrà decidere la commissione finanze della camera.